L'atom è una caffettiera

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Se pare già impossibile tenere tutte le variabili sotto controllo per ogni valido confronto di vedute su un atom o per giungere a un resposo definitivo sui migliori al mondo, tutto questo va a perdersi se consideriamo che ogni mano ha la sua capacità e sensibilità. Diversamente, perché il caffè lo devo fare sempre io?

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C’è poi da considerare l’universo del gusto.
Se questo è associato alla lingua, alle papille gustative, non è possibile pensare di ricondurre la nostra esperienza all’uso di un unico organo. La percezione dell’aroma è compreso all’interno di un processo intenso e complesso che, oltre ai recettori, vede l’affermazione di un carattere soggettiivo dato dalla rielaborazione del cervello degli impulsi. Il nostro giudizio è tale (personale) poiché non manca di una differenziazione interpretativa. E mi piace pensare che nel dare un significato alla nostra esperienza intervenga anche la memoria, quella involontaria, così ricca di richiami e di immagini.