Cari compagni di svapo,
mi sembra di essere tornato indietro di qualche anno: durante il servizio militare "spuntavo" regolarmente la stecca e anche ora segno sulla mia agenda da quanti giorni non tocco più una sigaretta analogica.
Girando per i vari forum, ho notato che alcuni ricadono in tentazione e riallacciano legami pericolosi con le "BIONDE".
Senza voler pontificare sull'argomento (anche perchè sono ad un livello inferiore a quello dilettantistico), spero che la mia esperienza possa essere di qualche aiuto.
Circa tre mesi fa, nell'unico giorno in cui i miei cari si sono astenuti dal tentare di convincermi a smettere di fumare, ho pensato: "Adesso basta, mi sono rotto le scatole".
Un venerdì pomeriggio mi sono recato in un negozio di sigarette elettroniche e pensando di essere entrato in tabaccheria ho chiesto al commesso di acquistare una E-cig.
La persona gentilissima che mi sono trovato di fronte mi ha risposto: "Mettiamoci comodi e parliamone".
Dopo la "seduta psicanalitica" e le prove di rito, mi ha proposto una sigaretta ed un liquido secondo lui adatti alle mie esigenze.
Perplesso sono tornato a casa tirando qualche boccata dal nuovo acquisto ed alternandola con la sigaretta analogica.
Il sabato mattina ho aperto il mio ultimo pacchetto di sigarette; il sabato ne ho fumate 9, domenica 6, lunedì 4 e martedì ho definitivamente salutato l'ultima sigaretta dell'ultimo pacchetto.
Dopo innumerevoli tentativi con tutti i mezzi farmacologici e non, in quattro giorni ho detto addio ad una abitudine che mi portavo appresso da 40 anni.
Prima morale della favola: per smettere di fumare il primo requisito è "voler smettere di fumare" senza se e senza ma.
Seconda morale: la e-cig non deve essere intesa come un modo per comtinuare a fumare, ma un mezzo terapeutico per smettere di fumare.
Scusate se sono stato prolisso, ma ci tenevo a condividere quella che per me è stata una liberazione.
Spero di poter essere d'aiuto a qualcuno.
Un saluto
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