Cari vapers, ogni tanto ricompaio (ultimamente sono pure impegnato in politica per le prossime amministrative, e alcuni di voi sicuramente immaginano con chi, hehehe).
Mi riallaccio ad un 3D aperto un annetto fa sui Bitcoin.
Da allora il bitcoin ha avuto un'impennata a fine 1016, altre criptovalute sono comparse, altre sono sparite, alcune iniziano a decollare seriamente (tra le quali il Litecoin che ha avuto un' impennata questo mese)...
Le cryptovalute iniziano ad essere un businnes per i volumi di monete vere che muovono, attorno al quale inizia anche il "malaffare". Account di cloud mining che in realtà si rivelano delle catene di santantonio/multilevel che ad un certo punto crollano e lasciano con un pugno di mosche gli investitori (v. HashOcean); attacchi hacker che sottraggono cifre non indifferenti al sistema (The Dao); organizzazioni che coniugano (presunte) nuove blockchain col sistema del multilevel marketing e con una rete capillare di "procacciatori" e meeting "psichedelici" spillano ad ingenui investitori cifre da capogiro, lasciando poi in mutande chi magari ha investito l'intero TFR, mentre arrivano in Italia e nel mondo le prime indagini per truffa e i provvedimenti di AGCOM, Consob e Autorità varie...
Ma il sistema comunque regge, e il Bitcoin e le prime criptovalute "serie" sono ancora lì.
Va però evidenziato che la "creatura" di Satoshi Nakamoto è cresciuta in maniera abbastanza diversa da come se la immaginava l'ideatore.
E' vero che chiunque oggi può acquistare qualche millibitcoin e scambiarlo con chiunque abbia un "wallet" su pc o smartphone, ma il Bitcoin è ben lungi dall'essere divenuto il mezzo di pagamento del futuro, diffuso, libero, contrapposto ai poteri forti economico/finaziari, che voleva essere. Negozi di e-cig che accettano bitcoin non ne ho ancora visti.
Al contrario, la maggior parte dei BTC è detenuta da pochi investitori che movimentandone grandi quantità -praticamente se li scambiano tra di loro- ne determinano al di fuori di qualsiasi regolamentazione forti fluttuazioni nel prezzo, all'esito delle quali loro "vincono" sempre, in danno degli investitori "faidatè" che immettono moneta vera nel mercato delle cryptovalute.
Anche la produzione (mining) del bitcoin è oramai in mano a poche organizzazioni che operano con enormi sever farm in paesi offshore in cui possono avere energia elettrica a buon mercato ed è invece preclusa di fatto a chi pensa di "minare" da casa col proprio PC.
Si pone dunque un interrogativo etico. Si impiegano enormni quantità di risorse reali (elettricità, materie prime per produrla, metalli nobilli per produrre i super-processori (ASICS) che generano i bitcoin ecc.) con un costo che è "sociale" (inquinameto in primis) per produrre un "qualcosa" che, in definitiva, neppure esiste fisicamente, risultando poi essere solo un mezzo di speculazione finanziaria per pochi... forse in "mani diverse" ma comunque analogo a quel sistema finanziario che voleva combattere. E allora... ne vale la pena?
Se uno ha qualche centinaio di euri da "investire", non sarebbe forse meglio puntarli su qualche nuova piccola impresa che produce ricchezza reale?
Ai posteri l'ardua sentenza :-)
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