Ho esitato non poco prima di decidermi a scrivere: prima di tutto perché é la prima volta che apro una discussione e non ho la più pallida idea di come impostarla. In secondo luogo perché il prodotto é andato out of stock in 15 minuti ed ho il timore che per la terza batch si debba attendere nuovamente 4-5 mesi.
Ho comunque letto che tra qualche settimana dovrebbero metterne in vendita altri e, se interessati, vi invito a contattare via mail il simpatico Vassilis che si é sempre dimostrato cordiale e disponibile. Questo atom era entrto nei miei pensieri/desideri verso la fine dell'anno scorso e, volendo finalmente provare qualcosa di nuovo, la scelta era ricaduta proprio su questo RTA. Ben presto pero', stufo di aspettare, ho ripiegato sullo Hussar.
Ricordo ancora quando mi arrivo' il primo(di due) atom polacco e quella sensazione che mi accompano' durante il primo incontro. Toccarlo, smontarlo, scrutare un pezzo, un altro, cercare di capirne il funzionamento per poi domandarsi... 'tutto qui?'.
Inutile dilungarsi con l'Hussar e, tutti coloro che han seguito il topic ufficiale, credo oramai siano al corrente del rapporto odio/amore che si é instaurato tra me e questo dispettoso oggetto (a proposito... secondo camino in arrivo! Atom arrivato ad inizio Febbraio e non ho ancora risolto!)
Ritornando al 22mm targato ESG, non appena ho aperto la scatola, mi sono subito reso conto di essermi trovato dinanzi a qualcosa fuori dal comune. Avevo quasi paura a prenderlo. Non a caso é stato l'ultimo dei componenti che ho tirato fuori dall'elegante (ma un po' puzzolente a causa della colla, credo) scatola di legno con cui arriva nelle nostre case.
Troviamo solito set di oring e viti, l'Air Disk da selezionare in fase di acquisto, l'apposito tool per estrarre gli Air Disk, dirp tip in POM (quello in dotazione é in acciaio) e manuale d'uso con numero di certificazione TPD. Per questo motivo, l'atom arriva con un poco elegante tank in plastica da 2ml. Fuori dalla confezione, insieme ad altre cose ordinate, ho trovato il tank più grande (non credo comunque che sia da quattro come scritto in precedenza nel topic dell'anteprima... non ho ancora misurato ma é più credibile un tre/tre e mezzo) in vetro (Ultra High Precision Glass Borosilicate 3.3 Tempered & Firepolished).
Ecco, montando questo tank, l'atom diventa veramente 'bello'.
Le dimensioni sono generose (quasi 65mm con il drip in dotazione x 80 gr di peso) quindi lo vedrei bene su una box piu' abbondante di una single battery (é uno dei motivi per cui mi sono finalmente deciso a regalarmi una box dual battery con DNA 250...speriamo bene!!!).
Il funzionamente dell'atom é piuttosto semplice ed intuitivo. Ho avuto solo qualche difficoltà ad avvitare il tank in vetro perché credo lo si possa far soltanto a campana aperta.
La più grande innovazione di questo atom son per me gli Air Disks: con ben 10 configurazioni diverse per passare da un tiro chiusissimo di guancia ad uno apertissimo di polmone. Quello che con il tempo ho molto apprezzato dello Hussar é il tiro. Ragion per cui, prima ancora di sapere quando l'atom fosse disponibile, ho scambiato alcune mail con il modder per chieder lumi sia sulla capienza del tank sia sul funzionamento degli Air Disks.
Queste sono tutte le configurazioni disponibili:
Tiro di guancia
1.5mm x 1 hole
1mm x 3 holes
1.5mm x 2 holes
Tiro intermedio
1.8mm x 2 holes
1.5mm x 3 holes
1.5mm x 3mm slot
Tiro di polmone
1.8mm x 3 holes
1.5mm x 4mm slot
1.8mm x 4mm slot
1.8mm x 6mm slot
Secondo Vassilis, per avere lo stesso tipo di tiro dell'atom polacco, avrei dovuto optare per l'Air Disk da 1.8mmx4mm slot. Non so nemmeno io seguendo quale tipo di logica, alla fine ho optato per ordinarlo insieme ai seguenti Air Disks: 1.8x4mm slot - 1.8x3holes - 1.8x2holes - 1.5x3holes.
Provato subito quello da 1.8 con foro da 4mm ed effettivamente il tiro era come quello dello Hussar. Alla seconda rigenerazione son passato a quello da 1.8x3holes che é leggermente più chiuso e per il momento é il mio preferito.
La rigenerazione é semplicissima e l'atom non mi ha dato alcun problema. Rigenerato due volte nel medesimo modo SS316L da 0.25, 7 spire sul punta da 2.5. La disposizione del cotone é piuttosto intuitiva, cosi' come la regolazione del flusso del liquido: a dir poco millimetrica.
Qui ho trovato i primi difetti: non é semplicissimo far bene presa sotto il tip per regolarla; anche perché risulta piuttosto dura e, durante l'operazione, se non si fa attenzione, c'é il rischio di sollevare il tip rischiando di farlo cadere.
Il filling é semplicissimo. Si chiude la campana per arrestare il flusso del liquido, si svita l'anello che 'tiene' il top cup e si carica. Operazione leggermente più laboriosa reinfilare, invece, il top cup nella sua sede. Non é immediato e, se non posizionato perfettamente, non ci risulta possibile avvitar l'anello che lo fissa.
Con un po' di tempo si dovrebbe poter prender la mano rendendo l'operazione molto più veloce.
Sino ad ora, nemmeno la minima perdita e l'atom non é mai andato in secca.
Il comportamento in TC (tengo a precisare che non sono in grado di fare alcun test e che mi baso solo secondo la mia percezione ed il funzinamento dell'accoppiata atom/box) con la mia SXmini ML mi sembra ottimo. Il pin non é regolabile.
Aroma per me eccellente (ma non ho esperienze in BF e dripping). Mettendolo a confronto con l'Hussar, non direi più aromatico ma comunque migliore. Con lo Skyline ho l'imressione di cogliere note aromatiche che con il polacco non mi arrivavano perché 'coperte' da una eccessiva percezione di altre. Più brutale la resa aromatica dello Hussar, più dolce, bilanciata e raffinata, quella dello Skyline.
Ultima considerazione relativa alle parti di ricambio.
Ho notato che dal Novembre scorso, nonostante l'atom fosse out of stock, tutte le parti di ricambio sono sempre state disponibilii. Questo é importante, importantissimo per chi spende questo tipo di cifre per un atom. Inoltre, il costo degli stessi mi sembra 'giusto'. Per carità, non son regalati ma 6 euro per un Air Disk o 15 euro per un tank li si posson pure spendere senza troppi e grossi problemi...
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