Ciao giorby, "il problema" (o "il bello") della rigenerazione è che si basa su degli equilibri di diversi fattori, materici ed elettrici, piuttosto che su delle misure considerate singolarmente. Intendo dire che l'eventuale problema non è mai nello spessore di filo utilizzato (salvo dimensioni estreme), quanto nell'uso che ne è stato fatto.
Io credo che un resistivo da 0.17 possa andare benissimo per il Magoo, purché sia utilizzato per ottenere una resistenza in Ω (ovvero una lunghezza) che comporti una superficie riscaldante tale da poter essere portata in temperatura da una "congrua" somministrazione di corrente.
Cerco di spiegarmi meglio con un esempio concreto così uniamo l'utile al dilettevole:
Tralascio per il momento la variabile dei gusti personali e quella della composizione dei liquidi, che possono andare a spostare il presunto "sweet spot" che andrò a considerare.
Prendiamo il nostro resistivo da 0.17mm (in mancanza di indicazioni io considero il Nichel Chrome 80, che preferisco) che ha una resistività di circa 0.48Ω/cm.
Consideriamo i due estremi di resistenze in Ω che hai dichiarato di utilizzare (2Ω - 2.8Ω), così da evidenziare le differenze.
Per fare una resistenza da 2Ω sono necessari circa 41mm di filo (2Ω/0.48Ω/cm=4,1cm)
La superficie utile all'evaporazione di questi 41mm è pari a 21.88mm² (Ø x ∏ x h = 0,17 x 3.14 x 41mm = 21.88mm²)
L'esperienza (pur relativamente breve) mi suggerisce che una "tensione superficiale" (ovvero la "diluizione"/distribuzione della potenza complessiva impegnata in tutta la superficie di contatto con il liquido) ideale alla vaporizzazione (ovvero una potenza tale da comportare una temperatura sufficientemente alta per una efficace vaporizzazione del liquido e al contempo sufficientemente bassa per evitare la "bruciatura" del liquido nonché la formazione di sostanze potenzialmente dannose) varia tra 0.30W/mm² e 0.40W/mm²
Applicando alla superficie di 21.88mm² il "target" di 0.30W/mm² otteniamo circa 6.5W (ovvero 3.6V e 1.8A)
Applicando, invece, il "target" di 0.40W/mm² otteniamo una richiesta di circa 8.7W (ovvero 4.1 e 2A)
Questo è il range entro il quale un filo NiCr 0.17 @2Ω riceve la corrente "giusta" per svolgere al sua funzione evaporatoria considerata "ideale" nelle (arbitrarie) premesse.
Ripetiamo i calcoli per una resistenza in NiCr 0.17@2.8Ω
Lunghezza resistivo = 58mm
Superficie resistivo = 31mm²
-> 0.30W/mm² = 9.3W (5.1V e 1.8A)
-> 0.40W/mm² = 12.4W (5.8V e 2.1A)
N.B. Il valore di tensione è da intendersi effettiva, sotto carico, quella che effettivamente attraversa l'atom, non quella che si legge a display di un BB non-ProVari..
Questo è solo un esempio, poco empirico e molto tecnico, per poter verificare sulla carta se un materiale risulta adatto al compito e con quali "richieste energetiche"; direi che in entrambi i casi considerati il filo NiCr da 0.17 si dimostra adeguato, anche se salendo con la resistenza il fabbisogno energetico si fa piuttosto gravoso per un BB elettronico, arrivando ad una richiesta vicina al limite di tensione erogabile.
Sarebbe utile verificare anche altre misure per evidenziare le grandissime e spesso inattese differenze che possiamo riscontrare cambiando di pochi decimi di millimetro lo spessore o di pochi decimi di Ω la resistenza, ma ora è tardi. Se interessa magari domani..
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