“Joe’s Garage” è una demenziale opera rock in tre atti pubblicata da Frank Zappa nel 1979.
Narra la storia di Joe, interpretato di Ike Willis, nel contesto di un paese in cui la musica è completamente illegale.
Zappa ritaglia per se stesso due ruoli, il più importante è quello dello “scrutinatore centrale” che ha il preciso scopo di far applicare le leggi che non sono state ancora approvate; e quello di Larry, una sorta di narratore nonché di presentatore di una gara di magliette bagnate a cui parteciperà Mary (con la sexyssima voce di Dale Bozzio, moglie di Terry) che è la “sciattona” (termine tradotto così per volerle bene) del titolo che passerà da autrice di “pensieri casti e puri” in compagnia di Joe negli incontri in chiesa a sciattona del gruppo, una specie di “tuttofare” (a tutti i livelli) per il crew di un gruppo rock in tour.
All’inizio del pezzo, il “Central Scrutinizer” racconta di come un giorno Mary non si fece vedere al meeting sociale della chiesa, in quanto stava “sucking cock” nel retropalco dell’Harmory per poter avere il pass per vedere gratis un grande gruppo rock.
“Crew Slut” è un superblues superbamente suonato e con un equilibrio nei suoni perfettamente riuscito. Al di là del tema, spassoso e sessista e dell’invito di Larry a far sì che Mary diventi la “sciattona del gruppo” perché è uno “stile di vita” e perché i ragazzi del gruppo la stanno aspettando con un grosso regalo, nel mezzo della canzone ci sono due assoli imponenti.
Il primo è di Denny Walley alla slide, soprannominato da Zappa stesso “l’uomo senza dita”; il secondo è di Craig “Twister” Steward all’armonica, uno dei più incredibili soli di armonica che io ricordi.



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