Buonasera a tutti!
Giro qui da un po' e forse è anche ora che io mi presenti.
Mi chiamo Luca, ho 46 anni e quasi mezzo, un figlio ed una figlia, separato, amo il mare. Ho girato un po' per il mondo, col mio passaporto non ti fanno entrare in tanti posti di questo pianeta politicamente diviso, coi visti che ci sono appiccicati sopra.
Mentalmente aperto, etero, assolutamente tollerante, assolutamente multirazziale, multietnico, multireligioso.
Odio le differenze qualitative e di giudizio quando vengono portate alla dignità di "gravi problemi", le discussioni inutili, i fatti ovvi dipinti all'occorrenza come importanti.
Se un problema è tale, è perché ammette almeno una soluzione; altrimenti è un fatto, irremovibile.
Lavoro? Poco, in questo periodo. Servizi tecnico/amministrativi per progettazione e realizzazione di impianti a fonti rinnovabili. Perlopiù eolici, di grande taglia, in giro per l'Italia.
Fumavo da... vediamo... da quando avevo 14 anni, giù di lì. Ma avevo provato anche prima.
Ho preso in mano una Ego col phantom ed un liquido che nemmeno ricordo, primi giorni di febbraio scorso, poco più che 4 mesi fa.
Ringrazio ancora, nel ricordo, quella ragazza del negozio, che mi disse: non te la prendere sul personale contro le sigarette, lascia che lo svapo ti piaccia per com'è e non darti ansie.
Aveva ragione da vendere!
Prima o poi ci rivado e le consegno il Nobel per la terapia antifumo.
Lascia che ti piaccia da sé.
Ho smesso di fumare; meglio ancora: ho capito che una sigaretta non è poi così buona, almeno in genere.
Insomma, se proprio proprio una ogni tanto, ma proprio ogni tanto, è anche buonissima.
Ma 20 al giorno, no.
Nemmeno quando cominci a staccare il filtro perché dalla 15a in poi non è così saporita.
Nemmeno quando arrivi al bar tabacchi in ansia perché forse ha già chiuso.
Nemmeno quando te la fumi davanti al tuo secondo Negroni con pochissimo ghiaccio, raccontandoti che "come ci sta un bel po' di sapore di bruciato sul Negroni, non ci sta niente".
Diventano buone, le sigarette per me, solo quando - dopo qualche giorno senza - mi rendo conto di non averle cercate e di essermi divertito con liquidi, gusti, boccette numerate aspettando che maturino i sapori e tutto il resto.
Diventano buone quando un figlio ti dice: papà, ora che hai smesso di fumare in macchina con te si sta meglio, non mi bruciano gli occhi. Io non avevo mai fumato con lui in macchina, figurati.
Ecco, lì diventano buone perché, da quel momento in poi, ritorni coscientemente consapevole della loro terribile e velenosa bontà, quella volta ogni tanto.
Mentre accadeva tutto questo, ho sepolto la compulsività del pacchetto con quella dello svapo.
Sono passato da Ego a Ego Twist (che è defunta, mi sa che era un lotto difettoso e quelli di Svapoweb sono stati carinissimi e mi hanno rimborsato subito), poi ho adocchiato i soliti atomizzatori e quindi ho provato tutti i CE, poi i cartom Boge ed alla fine i Cisco.
Anche i tank, che mi piacciono perché sono "barocchi" con tutto quel liquido dentro, e mettono pace, non finisce facilmente.
Poi ho preso una iTaste VV, che anche adesso fa il suo sporco lavoro tirando a dovere quasi tutto; si scarica in fretta, non fa gran colpi di watt, ma è elegante e bianca e si fa tenere in mano in maniera deliziosa. Quando l'appoggi sul tavolo non rotola e non cade.
Poi...beh... un Vamo VV/VW, che ormai mi accompagna quasi dappertutto, tanto chissenefrega se qualcuno ti dice: ma che sei matto? ma che vai in giro cor mattarello?!?
Tanto poi lo provano e ti dicono: aho' co' 'sto coso pure 'n frullato de b'banana se po' svapa'!
Poi... attaccato dagli aizzatori di #lacarognasullaspalla e guardato un po' in giro...provato tiri bellissimi, grassi e caldi, e allibito...
Ho ordinato quel che spero sia la versione definitiva del mio svapo: un Reo Grand VV, un A7, uno Spiral.
Mi sono divertito a ri-arrotolare resistenze morenti di phantom per rifarmene per il Vision ET; qualcuna m'è pure venuta bene: fatto quasi pace col Vision, il mio primo drip.
Aspetto da giorni il postino, ridendo di quando, proprio a quest'ora, controllavo il pacchetto celeste col cammello; contavo (o scuotevo, tanto si capiva dal peso e dal rumore) e decidevo: passo dal tabacchi prima o dopo cena? e solo per sapere che non rischiavo di rimanere senza, domattina.
Ora aspetto: il postino ed i giorni che mi separano dalla mia ricetta che matura. Forse domani, magari la provo così e chissene.
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