Questo è lo slogan che ha accompagnato il lancio commerciale della sigaretta elettronica Categoria, enfatizzando (oltre all’apparente innocuità per utilizzatori e spettatori) la praticità delle dimensioni e la capacità di divenire, sin da subito, un surrogato delle sigarette tradizionali. Commercializzata da Arbi Group s.r.l, con sede a Seregno (MB) e Rivanazzano Terme (PV), il dispositivo elettronico è stato lanciato sul mercato nel 2009, privilegiando la vendita diretta tramite farmacie o esercizi autorizzati. “L’italianità” del prodotto, o forse più correttamente del distributore, è stata sottolineata scegliendo testimonial nazionali di indubbia visibilità e avviando collaborazioni con la Liaf (Lega Italiana Anti Fumo) e l’Università degli Studi di Catania. Arbi Group garantisce inoltre la sigaretta elettronica Categoria come assolutamente sicura e conforme alle direttive 2006/95/CE e 2004/108/CE, come da verifica dell'Istituto di ricerche e collaudi M. Masini s.r.l..
Dimensione e Aspetto
Le dimensioni della sigaretta Categoria sono così definite:
- 33mm cartuccia copri filtro
- 53mm batteria Litio
- 23mm atomizzatore
- 89mm sigaretta assemblata
- 8mm diametro sigaretta assemblata
- 95mm altezza Pcc
- 55mm larghezza max
- 23mm spessore max
- 8-10g peso sigaretta assemblata e carica

La dimensione è quindi leggermente superiore a quella delle sigarette tradizionali (84mm di lunghezza e 7mm di diametro) e di circa 10mm inferiore a quella delle 100’s. Il peso è invece decisamente superiore (tanto da rendere difficoltoso il tenerla tra le labbra come si farebbe normalmente con una “bionda”), ma estremamente contenuto rispetto alla maggior parte dei dispositivi in commercio. I volumi della Categoria sono ideali per chi ritiene come determinante del suo “vizio” la gestualità. La sua colorazione ricalca fedelmente quella di una sigaretta tradizionale, attenuando il colpo d’occhio e facilitando l’utilizzo in pubblico. La cartuccia color marroncino e la batteria bianca con striature curate finemente le permettono di passare spesso inosservata o dare luogo a “misunderstandings”.
Starter kit, ricambi, garanzia
Categoria è disponibile attualmente (2010) sul mercato come starter kit composto da:
- 1 atomizzatore con tensione di lavoro oscillante tra i 3.3 e i 4V, resistenza 3 Ohm
- 2 batterie Li-ion "75300" con erogazione di 90 mAh, 0,3Wh, 4V tensione a vuoto batteria carica
- 5 filtri “gusto original” senza nicotina
- 1 atomizzatore di scorta
- 1 Pcc con alimentatore da parete
- manuale di istruzioni
Il suo prezzo può sfiorare i 90€, sebbene inizialmente il kit venisse venduto (con un solo atomizzatore in dotazione) a circa 80€. L’acquisto, in sede separata, di componenti sostitutivi può essere effettuato direttamente (è possibile venga richiesta prenotazione) dall’esercente. I costi si attestano indicativamente sui 15€ per un atomizzatore, 5,90€ per filtri pre-caricati, 20€ per una batteria. La sostituzione del PCC sembrerebbe invece essere più difficoltosa.
Il prodotto è garantito in conformità alle norme vigenti, ad esclusione di quelle parti ritenute “soggette ad usura” e quindi formalmente riconducibili ad atomizzatori e batterie. Per la sostituzione di componenti difettati non è quindi sempre sufficiente la semplice comunicazione al rivenditore, ma è possibile si necessiti di un preventivo contatto telefonico con il servizio clienti Categoria.
Il costo della componentistica, decisamente sopra la media, è compensato dalla maggiore reperibilità e inusuale (per questi dispositivi) possibilità di acquisto diretto, soprattutto per i filtri. Tale caratteristica si addice in modo particolare a chi si vuole affacciare al mondo del “fumo elettronico” per la prima volta, desiderando dispostivi e componenti di facile maneggevolezza, direttamente acquistabili dal rivenditore di fiducia. Tuttavia è dovere segnalare che le performance in termini di fumosità, hit, durata batterie e ricariche possono essere facilmente superate da modelli con costi decisamente più abbordabili, ma di reperibilità più difficoltosa (acquisto tramite internet, da rivenditori stranieri o extracomunitari o con servizio clienti in madrelingua).
Compatibilità con altri modelli
La Arbi Group si dichiara unica società commercializzante componenti per il dispositivo, non rilasciando specifiche sul tipo di atomizzatori e batterie utilizzate. La compatibilità di Categoria con altri tipi di sigarette elettroniche è quindi largamente dibattuta dai suoi utilizzatori. Le dimensioni spingono spesso ad accostarla a quelle che rivenditori stranieri commercializzano sotto il nome di “SuperMini E-cigaret" o "Mini E-cigaret”, mentre l’hardware utilizzato e le prestazioni dichiarate sembrerebbero rievocare la L88B della società cinese JSB o la SKE8589 della connazionale Keimer (importante, a scanso di equivoci, è indicare l'esistenza con sigla identica, ma denominazione DSE e disponibilità presso shop online extraconfine, di un dispositivo elettronico con lunghezza superiore ai 100mm che non ha nulla a che vedere con il prodotto della ARBI).
Durante l'utilizzo e la ricerca di accessori o ricambi, parziali compatibilità con altre sigarette elettroniche sono state evidenziate dai possessori di CATEGORIA. La SKE 8084, ad esempio, presenta filettatura dei componenti compatibile, ma impossibilità di utilizzare i filtri CATEGORIA a causa del loro diametro leggermente superiore. La DSE089 (meno conosciuta come 8089) ha dimensioni e peso corrispondenti, ma cartucce strutturate differentemente. Nel web si possono sovente trovare testimonianze di compatibilità positive tra atomizzatori o batterie Categoria e 510, ma ancora una volta non delle cartucce. C’è chi sostiene addirittura che nonostante gli atomizzatori per Joye/DSE510 abbiano un diametro leggermente superiore a quello delle batterie Categoria, questa accoppiata offra esperienze di alto profilo. L'orientale Shenzhen Joye Technology vanta tra i suoi prodotti una Joye306A la cui compatibilità con accessori 510, e quindi verosimilmente anche con Categoria, è diffusamente confermata. Segnali di certa interscambiabilità tra i componenti provengono anche dalla Platinum dell'olandese Rutoo, i cui ricambi, dipsonibili anche online, sono però più costosi (23€ circa per un atomizzatore e 38€ per una batteria della serie platinum).
Sicura incompatibilità è stata invece osservata con modelli EVOlution, DSE901, KR808d-1 e cartomizzatori (corrispondenti, a onor del vero, a tipologie di sigaretta elettronica differenti). Esistono comunque in commercio adattatori per 501 che permettono l’utilizzo combinato con questi modelli, di cui la sperimentazione con Categoria però non è attualmente documentata.
Filtri e Ricariche
I filtri Categoria sono venduti in mini pack da 5 cartucce, contenenti ognuna un filtro dalla caratteristica forma a “D”. Ogni filtro contiene lana di perlon imbevuta con uno dei 5 liquidi disponibili e sigillato con pellicola di alluminio. Gli aromi del brand Categoria sono:
- Menta senza nicotina
- Aroma Tabacco Dolce Categoria senza nicotina
- Aroma Tabacco Forte Original senza nicotina
- Aroma Tabacco Dolce Categoria con nicotina 5,2mg (1,8%)
- Aroma Tabacco Forte Original con nicotina 7,2 mg (2,4%)

Le sostanze utilizzate sono PG, VG, aroma tabacco/mentolo ed eventuale dose di nicotina. La Arbi Group precisa inoltre che I filtri sono testati e certificati in Italia da Lab Analysis S.r.l., un laboratorio in possesso di certificazione ministeriale.
La durata di ogni singola ricarica è stimata in circa 8 sigarette tradizionali, per un equivalente di boccate che oscilla tra le 60 e 80. Tale indicazione sembra però essere in realtà largamente disattesa. Sebbene l’intensità di ogni singola boccata e il corretto alloggiamento dell’atomizzatore nel filtro possano incidere nel computo totale della durata, molti utenti accusano una diminuita percezione di aromi e nicotina molto prima di quanto dichiarato da Categoria. Il problema sembrerebbe essere dovuto principalmente all’incapacità del filtro di continuare ad alimentare correttamente l’atomizzatore. Quest’ultimo asciugherebbe troppo velocemente la lanetta a contatto con esso lasciando il liquido intrappolato sul fondo del filtro.
Alcune sperimentazioni sono state condotte nel tentativo di alleviare o eliminare questi inconvenienti, offrendo la possibilità di un utilizzo continuativo di livello. Le modifiche che hanno accolto le migliori critiche riguardano la sostituzione della lana di perlon con materiali che trattengano meno i liquidi e l’utilizzo di molle o spilli all’interno dei filtri per evitare la compressione eccessiva esercitata dall’atomizzatore e aumentare la quantità di liquido ricaricabile. Altre modifiche si sono orientate sulla possibilità di introdurre forzatamente aria alla base del filtro, in modo da spingere il liquido verso l’atomizzatore quando ve ne sia necessità. I filtri sono facilmente ricaricabili con liquidi acquistati anche da rivenditori diversi da Categoria. La capacità del bicchierino a “D”, quantificata in circa 0,3 ml, garantisce l’inserimento di una quantità di liquido e materiale drenante equivalente a 3-4 sigarette tradizionali.
La frustrazione per l’impossibilità di godere sin da subito di un prodotto a prestazione continuativa e soddisfacente spinge tuttavia gli utenti meno propensi al modding ad abbandonare Categoria. Per gli utenti che hanno invece sperimentato alcune delle modifiche è spesso diventata la sigaretta elettronica di maggior o addirittura esclusivo utilizzo.
Valutazione Componenti
Considerata un buon compromesso per dire basta al fumo tradizionale, gli utenti di questa sigaretta sono soliti virare, una volta familiarizzato con gli aspetti del fumo elettronico, su hardware con performance superiori. Questa consuetudine sembra essere principalmente dovuta “all’assuefazione” (non in senso medico o psicologico) alle prestazioni offerte da Categoria, capace sovente di sostituire la sigaretta tradizionale in modo immediato, ma meno competitiva nel continuare a offrire sensazioni soddisfacenti nel tempo.
Le valutazioni degli utenti riguardo i componenti di questo dispositivo elettronico sembrano spesso discostare profondamente, anche se, a onor del vero, sono spesso caratterizzate da un comune filo conduttore.

Gli atomizzatori Categoria, la cui compatibilità è già stata dibattuta, sono solitamente considerati uno scalino sotto i principali modelli disponibili online. Sotto accusa sono messe la resistenza dei materiali e il loro assemblaggio. Gli utenti più esperti optano sempre più spesso per atomizzatori “avvolti” completamente in cilindretti metallici. Ciò è dovuto alla maggiore protezione offerta da questo tipo di dotazione e alla minore dispersione di calore. L’archetto, con la rete metallica, deputato alla conduzione del liquido verso la vaschetta di vaporizzazione, se non adeguatamente protetto può incorrere in danneggiamenti di difficile riparazione. Un rivestimento metallico troppo soft può invece non proteggere adeguatamente la resistenza e le microsaldature al suo interno. Altre critiche riscontrabili riguardano la modesta durata di questi atomizzatori (quantificata tra 1-3 mesi) rispetto a modelli più recenti e di minor costo. A favore di questi apparati, molti possessori di Categoria hanno invece esaltato le soddisfacenti prestazioni in termini di fumosità, soffermandosi particolarmente sul loro utilizzo in dripping o con modifica di filtri e cartucce. Anche la pulizia risulta più facile con questo tipo di atomizzatori (ciò favorisce l’allungamento della sua vita media) e l’eliminazione di aromi estremamente persistenti è meno complicata che in altri modelli di sigaretta elettronica.
Le batterie sono esteticamente molto simili alla omologa parte delle sigarette tradizionali. Persino i cerchietti che le fasciano ricalcano in modo sorprendente le fattezze della carta che avvolge il tabacco. Le dimensioni e la pesantezza sono tra le più discrete osservabili ed il led rosso sulla sommità ricrea in modo apprezzabile la combustione del tabacco. I detrattori di queste batterie tendono a sottolineare come le dimensioni minime influiscano negativamente sulla durata di ogni singola ricarica, non condividendo come standard le 100 boccate garantite da Categoria. Inoltre la possibilità di utilizzo per tempi relativamente modesti spingerebbe il fumatore a ricariche continuative che ridurrebbero sensibilmente la vita del dispositivo (inferiore quindi al valore indice di 300 ricariche). Dubbi riguardano anche il sensore di attivazione della batteria, giudicato troppo sensibile e quindi potenzialmente dannoso per l’atomizzatore. Se si ricerca la gestualità, piuttosto che la piena soddisfazione, nel fumo elettronico, queste batterie restano comunque una valida alternativa.
Il Pcc è, con molta probabilità, esteticamente e logisticamente uno dei migliori in commercio. L’assenza di un connettore USB è ripagata dai tempi non esorbitanti di ricarica e dalla praticità degli scomparti. Una batteria tampone ricarica le batterie qui alloggiate, uno scomparto più profondo è pensato per riporvi comodamente la sigaretta assemblata e altri cinque fori di minor profondità sono ideati per il trasporto di cartucce di scorta. All’interno l’hardware è saldamente riposto e bloccato e all’esterno la struttura del PCC offre protezione contro urti e acqua. L’accesso alla sezione interna tramite apertura simil pacchetto sigarette conferisce al tutto uno stile estremamente piacevole. Il Pcc si ricarica completamente in 4-8 ore (possibilità di ricaricare anche una batteria in contemporanea), e una volta caricato offre a sua volta 4-5 cicli di ricarica di un’ora l’uno. Un led rosso a intermittenza accompagnato da un debole cicalino comunica l’avvenuta ricarica. Difficile trovare difetti, anche se la mancanza di un connettore USB e l’impossibilità di smontarlo possono limitare utilizzo e manutenzione.
I filtri sono forse il vero punto debole di questa sigaretta elettronica. La (paradossale) modesta durata rispetto al costo potrebbe finire per rendere il fumo elettronico addirittura più costoso del fumo tradizionale. Il gusto e l’hit, risolti questi problemi, sono invece apprezzati dagli utilizzatori e solitamente non sconvolgono gli utenti alle prime armi. L’alloggiamento sull’atomizzatore è facile e rapido, anche se la rimozione preventiva, totale o parziale, della carta sigillante sembrerebbe restituire risultati migliori.
Messaggio vBulletin