Sigaretta Elettronica Volari
  • Guida all'uso per M40X

    Parte quarta

    Le cartucce della serie M4


    L'M4 è una e-sigaretta a doppia cartuccia.
    Questo vuol dire che la parte della sigaretta chiamata comunemente filtro nella sigaretta analogica, in quella digitale è in materiale plastico e composta, in effetti, da due cartucce: una esterna e visibile che ne contiene una interna più piccola, quest’ultima destinata alla funzione di contenitore vero e proprio del materiale assorbente e dell’e-liquido necessario per e-fumare.
    La cartuccia più piccola nella quale è presente il materiale assorbente, una volta inserita all’interno di quella esterna e più grande, forma anche una intercapedine tra di loro, che crea una sorta di camera d’aria nella quale si espande il vapore generato dall’atomizzatore a seguito dall’aspirazione.

    Ricaricare e rigenerare le cartucce.
    Ci sono due motivi per cui si deve imparare a ricaricare e rigenerare le cartucce: fa risparmiare denaro e migliora le prestazioni.
    Il problema principale con le cartucce fornite dai produttori (OEM) è rappresentato dal materiale di assorbimento. Per lavorare in modo efficiente, il materiale contenuto nelle cartucce deve agire per capillarità e rilasciare, quindi, il liquido lentamente nell’atomizzatore. Il materiale OEM va bene per le prime ricariche ma poi inizia a comportarsi come una spugna, trattenendo il liquido contenuto nella cartuccia invece di rilasciarlo nell’atomizzatore come dovrebbe. Dopo le prime 10/15 ricariche, noterete come ogni volta che ricaricate quella cartuccia sarete in grado di mettere sempre meno e-liquido in essa, fino a scendere a circa 3-4 gocce al massimo se non la strizzate.
    Questo succede perché il materiale di assorbimento da un certo punto in poi il liquido lo trattiene, appunto come una spugna, invece di rilasciarlo.
    Il motivo per cui il materiale di assorbimento non funziona più bene è che diventa troppo denso (si inspessisce), mentre per fornire una buona azione di veicolazione capillare dell’e-liquido, il materiale di assorbimento deve essere, oltre che della giusta quantità, allentato.

    Procedura di rigenerazione delle cartucce.
    Se si va a leggere anche nei forum, se ne trae come uno dei più comuni temi di discussione sia proprio il materiale corretto da usare per la sostituzione di quello iniziale e la sua giusta quantità. Da queste ricognizioni, però, si deduce anche che è l’ovatta di Polyestere il materiale che funziona meglio (Lana di Perlon, filtro di buona qualità per cappe aspiranti ecc.), mentre sarà solo la pratica a dare la capacità di stabilire quale sia la giusta quantità di materiale assorbente da inserire nella cartuccia.


    Procedimento:
    1. Tagliare una striscetta di materiale assorbente abbastanza sottile da entrare, senza necessità di comprimerla troppo, nel bicchierino interno alla cartuccia;
    2. Spingerla fino in fondo prima di tagliarla a filo col bordo del bicchierino interno, possibilmente con forbici ben affilate cosi da ottenere un taglio quanto più netto possibile.

    Possono valere, come indicazioni di ordine generale, che se una volta sostituito il materiale assorbente e ricaricata la cartuccia questa non tira bene, e/o non svuota tutto l’e-liquido inserito nella stessa, si dovrebbe provare a utilizzare un po’ meno materiale assorbente. Se, invece, la cartuccia perde e-liquido, di materiale assorbente è necessario utilizzarne un po’ di più.
    In ogni caso, sarà sempre la pratica a far stabilire la giusta quantità di materiale da utilizzare in una determinata cartuccia (e la diversa quantità di e-liquido necessaria per quella cartuccia, da individuare sulla base della densità dell’e-liquido che si utilizza).
    Una volta imparato bene, si sarà certamente soddisfatti, anche se avrete perso un po’ di tempo per farlo.

    >>> Attenzione:
    Non inserite del materiale assorbente sconosciuto o troppo diverso da quello menzionato in questa guida (Ovatta di Polyestere: per esempio, quella usata comunemente nei filtri per acquari e nelle cappe aspiranti delle cucine, meglio se di ottima qualità).

    Procedura di ricarica delle cartucce.

    Procedimento:
    1. Per rimuovere la cartuccia interna, inserire una graffetta per fogli aperta nel foro inalatore della cartuccia esterna e spingerla fuori delicatamente;

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    2. Estrarla completamente avvalendosi di un tovagliolo di carta assorbente, nel quale andrà asciugata per bene prima di toccarla con le mani nude;

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    3. Far scendere lievemente sotto il bordo il materiale assorbente all’interno della cartuccia e avvicinare il contagocce del flaconcino fin quasi a toccare l’orlo della cartuccia, poi aggiungere lentamente le gocce necessarie di e-liquido;

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    4. Risollevare, con la punta della graffetta aperta, il materiale assorbente fino al bordo della cartuccia interna, infine, spingere la stessa all'interno della cartuccia esterna fino a farle toccare il fondo.

    Queste le capienze approssimative dei vari tipi di cartucce, rispettivamente da nuove e da usate:
    Circa 9 (6) gocce in quella small - piccola e rotonda sia con tre piedini sotto che senza;
    Circa 11 (8) gocce in quella medium - piedino rotondo ricavato nel fondo stesso della cartuccia e leggermente schiacciata da due lati);
    Circa 13 (10) gocce in quella large - un solo piedino laterale, rotonda ma leggermente schiacciata da un solo lato.

    >>> Attenzione:
    Dopo averla riempita, il materiale assorbente dovrebbe apparire umido ma non completamente saturo. Se si nota il riflesso liscio dell’e-liquido, certamente se ne sta mettendo troppo.


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    Si consiglia l’uso di guanti protettivi durante la manipolazione delle cartucce usate e dell’e-liquido per ricaricarle e di farlo sempre, se questi contengono Nicotina anche a gradazioni minime.
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    Piccolo trucco per le cartucce:

    Mettere nuova ovatta di Polyestere nel bicchierino interno alla cartuccia e, dopo averla sistemata per bene, quantità compresa, praticate un forellino con una graffeta aperta al centro del batuffolo di ovatta, come nell'immagine.
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    Ecco, invece, come si presenta dopo averlo praticato.

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    Il buchino cosi fatto non si richiuderà del tutto e favorira il passaggio dell'e-liquido contenuto nel bicchierino interno verso l'atom. Questo causerà svapate più corpose e una maggiore stabilità dell'intera ricarica... nel senso che ogni tiro somiglierà all'altro fino alla fine dell'e-liquido caricato.

    State attenti, però, perché cosi l'atom sarà capace di asciugare quasi del tutto l'ovatta di Polyestere della cartuccia e, infatti, anche per questo, smetterà all'improvviso di produrre vapore.
    A quel punto, non insistete più con i tentativi di tirare perché saranno fatti praticamente a secco, rischiando, quindi, di indebolire, se non danneggiare, la resistenza interna all'atom.


    NB: Rinnovate il buchino tutte le volte che ricaricate.
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    Parte quinta

    Gli atomizzatori della serie M4.


    A quanto dichiarano i produttori di questi atomizzatori per mini e-sigarette, in fase di test quasi tutti gli atomizer sono capaci di arrivare a circa 30.000 tiri, che dovrebbero corrispondere all’uso medio di circa un anno. Mentre, invece, nell’esperienza quotidiana la maggioranza degli e-fumatori riescono ad utilizzare un’atom per non più di 3/4 settimane.

    Ma allora perché accade questo?

    Da analisi mirate effettuate da alcuni produttori, sembra che la vera ragione, a parte i rari, a loro dire, congeniti casi di fallosità produttiva, sia da ricondurre all’eccesso di liquido residuale che tende a depositarsi durante il normale uso quotidiano all’interno dell’atom stesso, tanto da ricoprire l'elemento fino agli attacchi della sua resistenza (non il filamento a vista ma una piccolissima resistenza presente all’interno del corpo dell’atom ed attaccata ad esso attraverso fili sottilissimi - immagine sotto a dx), causandone cosi il surriscaldamento. Questo porterebbe ad un lento ma inesorabile precoce scollamento dal corpo della stessa, interrompendo definitivamente il passaggio di elettricità verso il filamento, oltre a quei conseguenti e continui blocchi regolamentati dai chip delle batterie automatiche e diventati ormai tristemente famosi tra gli e-fumatori che le utilizzano.




    Per mantenere i nostri atomizzatori in buone condizioni garantendogli una vita più lunga, e cosi anche alle stesse batterie, secondo i produttori, e i maggiori venditori che li commercializzano, si dovrebbero sempre salvaguardare dal surriscaldamento: evitando aspirazioni insistite con cartucce ormai vuote, che causano pericolosi surriscaldamenti a secco, e pulendoli da quegli eccessi di e-liquido depositato all’interno dell’atomizzatore ogni giorno, o almeno ogni due giorni, e a fondo ogni 2/3 settimane, o almeno mensilmente, nei seguenti modi:

    1. 1. Pulizia rapida quotidiana, o ogni due giorni, del liquido residuo:

      a) Svitare l’atomizzatore dalla batteria ed estrarlo dal bocchino.
      b) Soffiare con la bocca nell’atomizzatore dalla parte dalla filettatura verso l’attacco della cartuccia.
      c) Ricollegare l'atomizzatore alla batteria, meglio se completamente carica, usando una nuova cartuccia.
    2. Pulizia completa bi/tri-settimanale, o almeno mensile, dell'atomizzatore:

      a) Svitare l’atomizzatore dalla batteria ed estrarlo dal bocchino.
      b) Soffiare delicatamente con aria compressa nell’atomizzatore dalla parte dalla filettatura verso l’attacco della cartuccia.
      c) Mettere a bagno in una sufficiente quantità di alcool l'atomizzatore e lasciare agire per un paio di minuti, un paio di minuti e non di più, quindi risciacquare con acqua distillata (possibilmente solo acqua distillata per evitare la formazione di depositi di calcare).
      d) Soffiare con aria compressa, sempre delicatamente dalla parte dalla filettatura verso l’attacco della cartuccia, fino ad asciugarlo bene.
      e) Collegare l'atomizzatore ad una batteria completamente carica, inserire qualche goccia di e-liquido nell’atomizzatore e sopra il filamento della resistenza (azione detta usualmente “dripping”) e inserirlo in una cartuccia carica, quindi aspirare fino a farlo ripartire.

    A parere dei produttori, dei maggiori venditori e, a quanto si legge nei forum sparsi in tutto il mondo, anche secondo gli utenti più smaliziati, cosi trattati gli atomizzatori di ultima generazione dovrebbero durare non meno di 6 mesi, che, secondo me, sarebbe una novità di non poco conto.
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    Continua...
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    Commenti 1 Commento
    1. L'avatar di boss79
      boss79 -
      Ottimo lavoro!