Nel vivere comune entriamo in contatto con una gran quantità di sostanze comunemente definite “innocue” e con molte altre comunemente definite “nocive” ma questi termini non sono categorie assolute, il concetto di nocività è strettamente legato al concetto di quantità o di concentrazione della sostanza di cui si parla.
Analogamente ad altre azioni del vivere comune , il mondo del fumo digitale a cui vi state avvicinando vi porterà inevitabilmente a entrare in contatto con sostanze che forse non avete mai sentito nominare, come la glicerina vegetale o il glicole propilenico, che però sono normalmente usate in altri ambiti come l'alimentare o il farmaceutico, e sono comunemente definite innocue, e la nicotina, che invece avete sentito sicuramente nominare e avete assunto regolarmente senza sapere che in realtà anche in piccole quantità è un potente veleno che viene utilizzato normalmente nella preparazione di pesticidi.
Per chiarire il concetto di “ sostanza pericolosa per la salute” possiamo utilizzare l'esempio dei contaminanti che destano più preoccupazione nella popolazione: quelli associati alla contaminazione dell'acqua come benzene e atrazina, dell'aria come le polveri sottili e l'amianto nelle scuole e negli edifici, e degli alimenti quali i pesticidi nelle verdure e la diossina nelle carni e pesci, oltre a tutte le altre sostanze chimiche presenti nel terreno, aria e acqua che vi possono venire in mente.
Supponiamo inoltre che venga scoperto un nuovo contaminante altamente nocivo, molto più nocivo di qualsiasi altro contaminate scoperto prima - lo chiameremo ultrastronzio - e supponiamo che gli oceani siano fatti di acqua distillata, purissima, senza alcuna contaminazione di sorta; e per una specie di magia quello che vi viene versato si diffonda in maniera uniforme in questo oceano.
Se versiamo mezzo litro di ultrastronzio purissimo nel nostro pulitissimo e cristallino oceano cosa succede, quanto grave sarà l'inquinamento?
Giochiamo un po' con i numeri, e se provate a seguirmi facciamo assieme due calcoli, senza la pretesa di scientificità, giusto per capire l'ordine di grandezza di questa contaminazione…
Essendo noto fin dai tempi degli egizi che il raggio terrestre misura circa 6.370 km, non è difficile calcolare la superficie terrestre, che è di circa 5*10^8 km² (l'area della sfera è pari a 4πr²), il 70% di questa superficie è coperto d'acqua cioè 3,5*10^8 km².
Considerato che la profondità media degli oceani è di circa 3 km, stiamo parlando di circa 1*10^9 km³ (cioè 3,5*10^8 km² * 3 km) di acqua, pari a 1*10^18 m³ che sono (se ci ricordiamo le equivalenze, 1 m³ è pari a 1.000 litri) 1*10^21 litri cioè 2*10^21 mezzi litri.
Se non avete pratica nel maneggiare le potenze e vi siete persi nei calcoli, niente paura, prendetelo come dato di fatto: la quantità d'acqua nel mare è stimabile nell'ordine di un mille miliardi di miliardi di litri, in notazione estesa 1.000.000.000.000.000.000.000 litri.
Sappiamo che una mole d'acqua pesa 18g (il peso molecolare dell'acqua H2O è pari a 18, ossigeno di peso 16 e 2 idrogeni di peso 1) e quindi nei 500g che pesa mezzo litro d'acqua ci sono circa 28 moli.
Qualche ricordo di chimica della superiori ci può aiutare in questo: il numero di Avogadro ci dice quante molecole contiene ogni mole (precisamente 6*10^23 molecole), e con questo dato si ricava facilmente che in mezzo litro d'acqua ci sono circa 1,7*10^25 molecole.
Insomma: quante molecole di ultrastronzio ci sono in mezzo litro di oceano inquinato?
Per arrivare a questo dato basta moltiplicare 1/(2*10^21) che è il nostro mezzo litro di ultrastronzio sciolto nel mare per il numero di molecole presenti in quella quantità che sono 1,7*10^25 quindi 0,85*10^4 o in notazione estesa 8.500 molecole !
Scatta l'allarme !
Un giorno un laboratorio di analisi, attraverso tecniche sofisticatissime, scopre che in mezzo litro di acqua dell'oceano si trovano 8.500 molecole di ultrastronzio, e che questa contaminazione è così diffusa che in qualsiasi punto dell'oceano si prelevi il campione il risultato sarà lo stesso.
Immediatamente l'indignazione si propaga attraverso il tam tam mediatico e monta la protesta contro l'inquinamento da ultrastronzio.
Ma è quanto è pericoloso questo inquinamento ?
Nemmeno il più allarmista degli allarmisti si preoccuperebbe di una quantità di quest'ordine: la tossicità è definita in base ad un numerino al fianco, che rappresenta la concentrazione o il valore assoluto; altrimenti qualsiasi affermazione fatta non ha nessun valore.
Ricordatelo quando si parla del tabacco, della sigaretta e ancor più della cosiddetta “sigaretta elettronica”, che di suo non è più pericolosa di un portachiavi con la luce: l'eventuale pericolosità può essere data da quello che ci si mette dentro per creare vapore, ma anche qui, prima di creare facili allarmismi, ragioniamo sulle percentuali e sulle quantità in gioco.
Spesso occorre molto tempo per distinguere cosa può essere rischioso per la salute e cosa no: se tutto è rischioso, nulla lo è, dipende sempre dalle quantità.